Oggi si sente spesso parlare di mercati di nicchia, di focalizzazione, di non sparare nel mucchio. È tutto giusto ma bisogna stare attenti a non fossilizzarsi o ritrovarsi in un mercato troppo piccolo, o lento, o sterile…Insomma ci sono un sacco di opportunità la fuori.
Perché fare impresa in Svizzera e rendere la tua azienda internazionale
Non è la prima volta che ne parlo ma fa bene parlarne: la Svizzera è l’eldorado di chi vuole fare impresa non il paese dove si pagano poche tasse; è un paese nel quale fare impresa, a livello internazionale, non una destinazione vicina quando si “scappa dall’Italia”.
Il fatto che poi sia tra i paesi con la più bassa tassazione al mondo è un fattore oggettivo, un fattore da considerare e che ha un certo peso. Ma non è il solo fattore ed in ballo c’è di più: dare una svolta, fare un passo avanti, internazionalizzare.
La battaglia del caffè
Mi è tornato in mente l’altro giorno, riflettendo sul grande fermento che c’è a Milano intorno al caffè.
“E adesso è tutto un nuovo caffè di qua e di là, Lavazza e Illy in testa, sarà per paura di Starbucks in arrivo a fine 2018, con 2400 metri quadri nella ex sede delle Poste, in Cordusio. Nel frattempo si piantano bandiere, si segna il territorio.” (Da un articolo di qualche giorno fa su Repubblica)
Da qui vengono alcune considerazioni:
- Milano è una piazza troppo importante: per un colosso come Starbucks e per i grandi player italiani. L’arrivo di un concorrente così “pericoloso” da un lato mette in guardia, dall’altro rinvigorisce la competizione anche interna.
- L’arrivo di Starbucks a Milano (e prossimamente anche in tante altre città) non è nulla di nuovo. Le aziende crescono e si espandono: è la norma (o è la norma quando un’azienda è in salute).
- Non ci sono più barriere, da tempo, ma il mondo digitale ci racconta questi eventi in modo molto più dettagliato e forse traumatico. E lo stesso mondo digitale, sta rendendo a volte anche obsoleto trasferirsi fisicamente; in alcuni casi basta un server per fare impresa in tutto il mondo.
- Infine, una riflessione che dovrebbe interessarti se sei un imprenditore: vale solo per loro o per tutti?
Non siamo alberi…se non ti piace dove stai >>> spostati
Quando e perché internazionalizzare o delocalizzare il proprio business
Non siamo alberi…se non ti piace dove stai >>> spostati
È quanto dice Snoopy in una vignetta famosissima ed è vero; oggi più che mai. Ci sono momenti in cui bisogna scegliere cosa fare da grande e cosa fare di grande; decidere non sperare (ne avevo parlato anche qui).
Può essere la risposta ad un problema o ad un’opportunità.
- L’attuale paese ha vincoli rigidi o limiti (normativi, fiscali, burocratici)
- L’attuale paese ha un mercato in difficoltà (liquidità, crisi, cambiamenti legislativi, problemi logistici, ecc.)
- Un paese offre una prospettiva migliore (fiscali, normativi, economici e di mercato)
Nel caso Italia/Svizzera:
Da una parte (Italia) vi è una tassazione media intorno al 67%, una burocrazia elefantiaca, un mercato che risente della crisi generale più di tanti altri, ecc. In Svizzera abbiamo invece una tassazione media del 22%, una burocrazia snella e veloce, un mercato tra i più ricchi al mondo ed in un contesto “europeo” di grande dinamismo e prestigio.
Confrontando viene semplice scegliere no? No.
Quando è giusto fare impresa in Svizzera (o all’estero)
Bisogna invece sempre considerare il proprio caso specifico, il proprio target, prodotto e mercato.
Ci sono almeno 4 domande da farsi che sono un ottimo inizio – secondo Wesley Johnston, professore di marketing e direttore del Centro di Business and Industrial Marketing presso la Georgia State University di Atlanta.
1) Il prodotto si inserisce nella cultura del paese dove intendi espanderti o delocalizzare?
Ad esempio vendere insaccati di maiale in un paese islamico non sarebbe una grande idea; lo stiamo vedendo ad esempio con il “mercato degli insetti” qui in Svizzera ed in Italia.
2) Il tuo target ha familiarità con il tuo prodotto o servizio?
Potresti trovarti con il prodotto giusto, nel paese giusto ma al momento sbagliato. In questo caso dovresti preventivare un lungo tempo di educazione dei consumatori.
3) Ti senti a tuo agio in quel paese?
Non si tratta solo di soldi. Ne avevo parlato anche qui. Pensa alla lingua, alla vita di quel paese, a coloro (famiglia) che ti seguiranno nella nuova avventura.
4) Logisticamente è fattibile/soddisfacente?
Qui il consiglio è sempre di analizzare bene e parlare con i tuoi attuali fornitori e partner (trasporti, altri fornitori) o sondare prima il mercato. O anche sapere bene i costi di un trasferimento e/o di startup. Solo rispondendo a queste domande puoi capire se e dove fare impresa all’estero. Per capire se può essere la Svizzera…basta prenotare una call gratuita e parlarne insieme.